giovedì

DIS-educazione sentimentale di un piccolo omosessuale. 2° parte


 A undici anni vedere i gay in tv o al cinema mi metteva a disagio, anche perché erano sempre rappresentati come checche sfrante, macchiette di uomini brutti che si vestivano in modo ridicolo e anche se Ivan Cattaneo e Renato Zero erano degli artisti famosi, certo non aiutavano la mia causa.
Alle medie, come gli altri compagni, cercavo di omologarmi con modi di dire, forme di pensiero, atteggiamenti e ovviamente l'abbigliamento, seguivo molto la cultura pop, era il mio  rifugio preferito di evasione e quando vedevo i cantanti a Disco-ring o a Super Classifica Show, osservavo e studiavo quello che indossavano...anche troppo!
La mia famiglia stava inconsapevolmente avanti, adoravano la mia eccentricità e mio padre sottolineava spesso con gli amici e parenti che suo figlio era un artista, "Ale è un artista, disegna benissimo, balla benissimo e fino a che non trova quello che dice lui a proposito di abbigliamento, preferisce non comprarsi niente, ha solo undici anni ed è già così determinato
Ecco era bastato reinterpretare lo stile “studente delle medie di periferia” aggiungendoci del mio; Era bastato essere semplicemente più trendy di quelli presunti trendy...e già alla fine della prima media alcuni mi chiamavano il frocio della sezione F.
Abituare le menti fin da piccole a pensare al mondo maschile e quello femminile differenziandoli in due enormi gruppi, quello azzurro (che pensa azzurro) e quello rosa (che pensa rosa) è avvilente e castrante; io sono convinto che se tutti i ragazzini etero e omo avessero punti di riferimento nell'arte, nello sport e nella politica raccontati naturalmente, privi di omofobia e sessismo ( ad esempio io l'ho scoperto da grande che Alessandro Magno e Martina Navratilova erano gay.), ci sarebbero più stilisti ed etoile eterosessuali e più calciatori e carburatoristi omosessuali.
Il mio rifiuto non era verso il mondo maschile, io mi sono sempre sentito e riconosciuto come maschio, ma verso quella rappresentazione della mascolinità rozza, priva di delicatezza e complessità di pensiero, che per molti ragazzini ancora oggi, è il modello di riferimento più popolare e seducente, proprio perché fa leva sul disprezzo delle debolezze e a quella età, tutto vorremmo essere tranne che considerati deboli.
Dovevo correre ai ripari, fidanzarmi sarebbe stata la soluzione. Io sono di carattere socievole, simpatico, aperto al dialogo e poi ero veramente carino, insomma le fidanzatine arrivarono, e arrivarono anche tante amiche: mi trovavano irresistibile, perché ero come Anthony di Candy Candy, un ragazzino metrosessuale, curato che non puzzava di sebo e sudore  (come la maggior parte dei maschi nella pubertà), che gli piaceva la musica e il gossip, per una ragazzina di dodici anni io ero la “cosa più sghicia” che le potesse capitare; Quei maschi invece che puzzavano sempre e sempre indossavano la tuta da ginnastica , mi odiavano e più di una volta mi sono trovato li li per fare a botte, ma poi finiva tutto con <A frociooooo ! > e con la mia risposta evergreen < Si vabbè portami tua sorellaaaa ! >
In tre anni di medie non avevo purtroppo mai provato l'esperienza della cotta,  dell'infatuazione... avevo  però imparato ad usare l'ironia come arma da difesa, avevo capito che dovevo mentire alle ragazze, rendendole  (inconsapevolmente) quasi tutte  future potenziali Fag Hag! :)
Nel frattempo prendevo in giro tutti quelli che secondo me lo sembravanio (pur di distogliere l'attenzione su la mia omosessualità  ), secchioni e timidi compresi... Ma sotto la sovrastruttura, ero un ragazzino con frequenti crisi di pianto e attacchi di ira e con un senso di colpa ancora più radicato e lucido che mai; Un  ragazzino represso, che per sopravvivere in una società basica, classista  e tribale come quella delle medie ( con professori che alimentavano tabù e pensieri qualunquisti ) avevo imparato la cosa fondamentale, Simulare !

Poi,  crescendo,  mi sono impegnato a rimettere le cose a posto e  dopo tanti anni di ricerche e tentativi, ormai adulto, ho compreso che in realtà ero sempre stato una persona degna di amare, anche quando ero giovane ; Così mi sono finalmente innamorato!... e l'ho pure sposato :)... e   a 'fanculo gli omofobi !

..dopo molti anni, parlando con i miei---> (clicca quì)




4 commenti:

  1. "quella rappresentazione della mascolinità rozza, priva di delicatezza e complessità di pensiero"

    Come l'hai espressa bene :)

    mi ci sono rivisto un pochino in questo post..
    Anche se io non ero figo e trendy.. non avevo palate di amiche.. non rischiavo di fare a botte.. ora che ci penso non mi chiamavano frocio.. o fose si? .. mi sa che ho rimosso.. Ma SIMULARE (e adattarsi) l'ho fatto anche io..
    e accidenti ai maledetti stereotipi gay...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si..e poi c'è ancora ci afferma che essere gay è una scelta....essere gay e bambini è una vera calamità emotiva :)

      Elimina
  2. E il piccolo Tobia? Che fine ha fatto?
    Bello qui! :-)

    RispondiElimina