sabato

L'ULTIMA VOLTA CHE HO FATTO A BOTTE.


L'ultima volta che ho fatto a botte, è stato esattamente ieri; Era da tanti anni che non succedeva, prima di ieri era succeso a Londra in una discoteca, tutto nacque perché due ragazzi ci passarano palesemente davanti alla fila del guardaroba e quando glielo feci notare, per risposta ebbi un < Fottiti frocio!> … a quel punto sono volate spinte e qualche pugno, perché su queste cose proprio non ce la faccio ad abbozzare. Diversamente è successo ieri, ero alla banchina della metropolitana, stavo andando a pranzo dal mio amico Gianni, dall'altra parte, divisi dai binari, sulla banchina nella direzione opposta, un ragazzo si rivolgeva a quella che presumo fosse la sua fidanzata e con tono autoritario l'ammoniva < Tu, fai quello che dico io, ora torni a casa con me>, poi aggiunse < Io, te meno!!!>... e lo ha fatto sul serio, ha mollato alla fidanzata tre pizzoni in faccia e avrebbe continuato ancora, in quell'atto pubblico e doloroso di umiliazione, la ragazza si spostava e lui continuava a seguirla ; Ma come fai a restare indifferente? Ma, come fai a guardare e non reagire? Ovvio che era una persona sola, se fosse stato un gruppo, probailmente sarei corso a cercare la " Sicurezza” che comunque non era in stazione. A voce alta e accomodante, gli dissi < Ma, lasciala perdere, è una ragazza!> , la gente intorno a me si allontanava, qualcuno mi diceva  per rassicurasi < è matto!>.
Ecco era successo, ora rivolto verso di me, mi intimava di farmi i cazzi miei e che se avevo  coraggio dovevo fare il giro e andare da lui, io continuavo a dirgli di farla finita, lasciare la ragazza e andarsene, arrivò la sua metro, ma no la prese, dopo poco me lo ritrovai davanti che mi urlava, a due centimetri dal viso < Chi Cazzo sei tu?, come ti permetti di dirmi quello che devo fare?> ...ho cercato di calmarlo, ma nel frattempo lo studiavo, era un po più alto di me, avrà avuto poco più di vent'anni, quindi molto più giovane di me, gli occhi iniettati di rabbia, la rabbia di quelli che pensano che a loro tutto sia permesso; E' strano, ma non provavo paura, avevo già capito come da li a poco sarebbe andata a finire... e così al primo calcio che mi è arrivato, ho preso forza e gridando < Ti spacco la faccia> , mi sono difeso, gli ho mollato qualche pugno e lui si è messo a correre verso l'uscita, avrei voluto che lo avesse visto la sua fidanzata mentre scappava, ma lei, poverina era fuggita da un bel pezzo. Lo raggiunsi e la colluttazione durò ancora un po, la stazione era diventata deserta e mentre lo colpivo, lui mi ha morso il pollice della mano destra, poi riuscii a metterlo a terra e carico di adrenalina, gli diedi qualche altro pugno, prima che arrivassero dalla stazione vicino gli uomini della sicurezza.
Ci avevano appena diviso, il ragazzo un po malridotto, aveva cambiato espressione era impaurito e adesso sembrava un bambino e io provai oltre alla rabbia anche una forma di tenerezza, tenerezza per lui che era cresciuto con l'idea, che picchiare, umiliare e annichilire, fosse la normalita e, l'eccezione erano quelli come me, quelli che non si fanno “ i cazzi propri”.
Ho riflettuto molto su questo episodio, dovrei sentirmi bene, perche “il cattivo” ha avuto quello che si meritava; a me dopo quel morso, l'unghia mi è diventata tutta nera, mi fa male e nei prossimi giorni è destinata a cadere. Il Cattivo è stato portato via con la faccia sanguinante, così seplicemente, niente denuncie o dichiarazioni, evidentemente questa è diventata purtroppo per chi lavora nella sicurezza, la routine.
Quel ragazzo verso di me ha usato violenza due volte; La prima quella fisica e gli è andata male, ma la seconda, quella morale è andata a segno, di fatto mi ha costretto a sentirmi come lui, perché “La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci”.

mercoledì

ESERCIZI DI CIVILTA'...



In palestra, tra un tapis roulant, una lezione e un esercizio alla panca, mi capita di osservare e sentire, anche cose che eviterei volentieri, piccole azioni goliardiche, parole omofobe, dettate più dalla disattenzione e dalla maleducazione, che da una vera e propria pericolosa avversione violenta  verso gli omosessuali. 

Ragazzo 1 < Mettile meglio quelle braccia, come lo fai te l'esercizio, lo fanno solo i recchioni e i ritardati!> il ragazzo 2, sorrideva e cercava di sistemarsi meglio, ma il ragazzo 1, continuava < Dajee!!! non so se sembri più recchione o ritardato ! >
a quel punto con tono ironico, ho detto verso di loro < Guardate che esistono anche recchioni ritardati e quelli tipo me che sono recchioni e basta, però è brutto sentirti parlare in questo modo>
Rag.1 < Ma io lo dico così senza offesa, lui mica si offende... >
con tono gentile e accomodante rispondo < Guarda ho capito, che lo dici con leggerezza, però pensa se al mio posto ci fosse stato ad esempio un ragazzino gay meno strutturato di me... lo avresti ferito, magari già lo hai fatto e neanche te ne sei accorto...>
Rag1 < Scusa, non ci avevo mai pensato, sono cose normali che si dicono, lo so che ora suona una stronzata, ma conosco un pò di gay e penso che voi siete delle persone fantastiche >
... < Ecco la stronzata l'hai detta, i gay non sono tutte persone fantastiche, sono solo pesone, ci sono sia quelli che vorresti avere come fratelli e altri invece, che vanno evitati come la peste >
Dopo qualche giorno l'ho sentito negli spogliatoi che apostrofava un suo amico < Sei proprio un frocio senza palle > e l'altro rispondeva < Sempre meglio che Laziale! > allora è vero, le cattive abitudini sono dure a morire... e comunque, Forza Roma !
Poi succedono anche cose da quasi telefono azzurro; un paio di settimane fà in sala pesi c'era una ragazzino bruttino, cicciottello, molto timido ed effemminato, con lui c'era suo padre, fisicato, rasato, che ogni tanto con tono deciso lo esortava a fare gli esercizi, il ragazzino era superscazzato e sicuramente avrebbe preferito stare altrove, magari perché no, con le amiche del cuore a mangiare da Mc. Negli pogliatoi, lo vedo entrare, con passo delicato e silenzioso, mettersi seduto in un angolo e fissare il pavimento, dopo poco arriva il padre, che nell'entrare si scontra con un ragazzo che usciva, ma si scontrano in un modo buffo, quasi toccandosi la faccia, il padre allora imbarazzato fa < haò! Menomale che non sei frocio!>, il ragazzo prontamente dice < Chi te lo dice che non lo sia?>, il padre del ragazzino, sentendosi provocato risponde in modo semi-scherzoso ma diretto < Se sei frocio, tienitelo per te, a me non interessa proprio saperlo! >, istintivamente ho guardato quel ragzzino, che come prevedevo si è irrigidito e che scoprendosi osservato da me, si è annichilito e preoccupato; Il padre, levandosi la maglietta con tono spazientito rivolgendosi al figlio  < Ancora non ti sei spogliato, ma che fai, mi aspetti pure per fare la doccia?>.
Nel corso degli anni proprio nelle ore in cui pratico  sport, mi sono capitati un sacco di aneddoti di piccola omofobia. Ecco è proprio questo machismo un po' cialtrone e vecchio, è questo non voler conoscere e riconoscere, è questo abbassare gli altri per emergere, è questo  non voler arrendersi all'educazione, che offende e mortifica, ma che in realtà dovrebbe offendere e mortificare innanzi tutto chi usa l'omosessualità come ingiuria. Mi rivolgo a queste persone; Il fallimento della vostra sportività, è direttamente proporzionale a l'alta tollerabilità  all'insulto  indiretto e diretto che tutti gli omosessuali hanno sviluppato negli anni, proprio nei posti dove si pratica lo sport; Che poi a dirla tutta in percentuale sono proprio gli omosessuali quelli più palestarti e sportivi :)
Luciana Littizzetto durante un monologo divertente disse “La palestra è anche un luogo di socializzazione. Si divide tutto. Attrezzi, macchine, verruche e funghi.” … e io aggiungo, la palestra è anche un luogo dove poter sviluppare oltre ai muscoli, anche una morale più aperta e coraggiosa e dove è consigliabile alternare agli esercizi con il bilancere, dei piccoli esercizi di civiltà.