Litigare
con Edu è una cosa che mi riesce quasi sempre male, ma a volte è
necessaria.
Lasciando
da parte i battibecchi , le frasi ad effetto
e qualche risposta burbera; Parlo proprio di litigate vere, con
alzate di voce, qualche parolaccia e silenzio finale... quelle
litigate che, appena concluse, pensi che tra te e lui ci sia un vuoto
incolmabile e che ormai l'amore è venuto meno e che è meglio per
entrambi finirla li.
In
questi ultimi mesi dopo un periodo di stasi, mi sono riattivato sia
fisicamente che mentalmente, nuovi progetti, ho perso diversi chili, ho ripulito la
nostra casa di Roma da un sacco di oggetti e vestiti accumulati con gli anni e diventati per noi obsoleti se non addirittura odiosi. Edu non è stato da meno,
ha avuto una promozione, che gli ha portato un ulteriore carico di lavoro,
responsabilità e viaggi; Insomma un lungo periodo di set-up per
entrambi.
C'è
un detto orientale che più o meno dice così “ I conflitti devono esplodere. E' responsabilità degli uomini portarli a buon fine”, l'esercizio difficilissimo che tentiamo di fare entrambi quando
litighiamo sul serio, è quello di non dimenticare mai i motivi che ci hanno spinto a scegliere, volere e amare il nostro compagno e anche se in quell'istante, non riusciamo più a vederli, essi esistono, sono reali e sono nascosti dietro i fumi densi della rabbia del
momento.
Qualche
giorno fa più o meno è avvenuto proprio questo. Partita come una innocua osservazione, in pochi minuti siamo finiti con il
vomitarci addosso giudizi e condizioni esistenziali che evidentemente avevano perso di utilità e significato.
Finita
la litigata e calato il silenzio, pensavamo di non amarci più... o almeno non più come
prima.
Abbiamo passato un giorno intero a metabolizzare evitando ulteriori confronti. Con un certo imbarazzo iniziale, ci siamo riavvicinati, poi baciati e abbracciati e sempre in silenzio, siamo rimasti così per qualche minuto.
E' vero! E' palese! la vita, l'amore e le esperienze connesse ci modificano i parametri ciclicamente, è successo così in passato e sarebbe successo ancora e ancora, basta saperlo. Io continuerò ad amare Eduardo, continuerò ad essere parte integrante dei suoi cambiamenti e lui dei miei.
Spesso, l'errore
più grande che facciamo con le persone che ci sono vicine, è quello
di ritagliare la loro immagine, metterla poi su un fondale e illuderci che
quell'immagine e quel fondale non cambieranno mai più.