Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso. (K. Blanchard)
Nei giorni scorsi, a Dublin c'è stata la “March for Marriage”, di cosa si tratta è chiaro, una marcia per chiedere il Matrimonio Civile; dopo aver ottenuto la Civil Partenership (C.P.), legalizzata per le coppie dello stesso sesso circa due anni fa.
Nei giorni scorsi, a Dublin c'è stata la “March for Marriage”, di cosa si tratta è chiaro, una marcia per chiedere il Matrimonio Civile; dopo aver ottenuto la Civil Partenership (C.P.), legalizzata per le coppie dello stesso sesso circa due anni fa.
La comunità lgbt irlandese non è
politicizzata ed è molto pragmatica e organizzata nel richiedere diritti e dignità, tanto è vero che il C.P. è divenuto legge (non mi
stancherò mai di dirlo) con un governo di destra e a stampo
cattolico.
Per me e Edu che
abbiamo contratto il C.P. proprio li, visto che lui
lavora proprio li, non ha un significato simbolico, ma realmente lo stato ci
riconosce lo status sociale di coppia, con annessi diritti doveri e
tassazioni.
Sentendo le interviste del filmato che
vi allego, oltre a catturarne la bella energia, ci sono ovviamente genitori di figli gay che auspicano il matrimonio
civile, per poter vedere i loro figli realizzati, anche come genitori
adottivi, perché (come ho già detto nel post L'amore necessario) la
vera, violenta discriminazione è sull'adozione, come se per una
coppia, avere i genitali opposti, fa di loro automaticamente dei preparati e responsabili “Tutori”.
Dico questo pensando alla realtà Italiana, ai
gruppi lgbt che litigano tra di loro, che ideologicamente pretendono
da un paese sessista ,profondamente manipolato da una politica machista, il
Matrimonio civile.... in questo momento occorre essere pratici e oggettivi. Ovviamente tutti noi omosessuali con una coscienza
evoluta, con una consapevolezza dei nostri valori, VOGLIAMO il
matrimonio civile e la possibilità di adottare, però penso anche
alla fattibilità reale dell'inserimento del matrimonio equalitario
nel nostro paese...così strumentalizzato da forze più forti di noi.
Ovviamente il mio pensiero va a quelle famiglie arcobaleno italiane, stanche di aspettare segnali, che puntualemente hanno la durata di un rutto.
Ovviamente il mio pensiero va a quelle famiglie arcobaleno italiane, stanche di aspettare segnali, che puntualemente hanno la durata di un rutto.
Dovremmo prendere esempio dagli
Irlandesi, che dopo un periodo di “adattamento
sociale”con il Civil Partnership....giustamente ora ricominciano
a combattere, a procedere inesorabilmente, forti del primo paletto che già è stato messo e
sopratutto forti dell' appoggio di una opinione pubblica, che dopo aver visto amici, parenti e conoscenti unirsi civilmente, è più disincantata e serena,
quasi normalizzata, nei confronti dei diritti lgbt, nonostante
cardinali e politici continuino con le loro invettive a descriverci
come un morbo pericoloso per la famiglia, omettendo volutamente che tutti noi abbiamo dalle famiglie e abbiamo vissuto o viviamo con le nostre famiglie e per la
maggiorparte di noi, dalle nostre famiglie siamo anche amati e sostenuti.