venerdì

LA MORTE DEGLI ALTRI (PRIMO POST DEL 2015)


A Dublino, poco prima di natale, un barbone è morto di freddo proprio vicino all'ufficio dove lavora Edu, ogni tanto lo incrociava, qualche giorno gli dava una sigaretta, qualche altro giorno un soldo spiccio che si trovava in tasca e l'altro giorno invece leggendo il giornale ha appreso che quell'uomo molto più vecchio della sua vera età, non aveva resistito alla temperatura invernale e una notte andando a dormire sotto un ponte e coprendosi con i cartoni, proprio come vediamo nei film, è andato in ipotermia ed è morto, spegnendosi piano piano. Tornato in ufficio Edu, ha iniziato ad inviare email a colleghi e amici, invitando a donare abiti, coperte e altri generi di necessità per aiutare altri come lui a superare i prossimi mesi; la risposta è stata sorprendente ed entusiasmante, nel giro di un paio di giorni l'ufficio di Edu è stato invaso da scatoloni e sacchi pieni di quello che aveva richiesto e così un pomeriggio, dopo avere staccato dal lavoro, insieme al suo amico e collega Mike, hanno caricato la macchina e sono andati ad una associazione di volontariato, gestita da uomini e donne senza nessuna connotazione politica e religiosa, che con amore e senso civico hanno provveduto alla distribuzione di questi beni, dalla sera stessa.
Conoscendo Edu, questa cosa non mi ha ne sorpreso e ne stupito, ma ha semplicemente confermato una serie di motivi del perché lo amo e continuo ad amarlo.
Sempre parlando di amore e di morte, in questi giorni di feste, ho letto su FB, tra frasi di auguri e le solite frasi sull'ipocrisia del natale, piccoli pensieri amorevoli, poche parole lasciate da  amici e amici virtuali che affidavano e condividevano la loro nostalgia e il dolore dei loro cari scomparsi per sempre proprio li, una testimonianza della propria debolezza umana e della consapevolezza che proprio nei giorni di festa, quando ci si riunisce... quella mancanza si acuisce.

La morte degli altri, il dolore, l'accettazione la nostalgia... è la consapevolezza che un giorno naturalmente toccherà anche a me, anche io sarò trasformato in un ricordo amorevole, magari lasciato tra le pagine di FB, o starò dall'altra parte a ricordare i momenti condivisi di chi avrò perduto per sempre.... Ecco, tutto questo mi spinge e mi rende un uomo più fragile, ma anche più coraggioso nel vivere il day by day con dignità e con più cura del prossimo dove il prossimo, proprio come mi ha ricordato Edu, può essere il barbone che incrociamo tutti i giorni mentre andiamo a lavorare.

Buon 2015 amici, reali e virtuali.

Ps:Per temi simili Quì (il distacco) e Quì (separazioni)