venerdì

LA FINE DELLE COSE...

L'oscuro presagio c'era, tremava tutto, cosi' provvisorio che ogni volta sembrava l'ultima,  era gia' scivolato diverse volte e tutte le volte  riacciuffato al volo,  ringraziando il santo protettore degli oblo'. Anche stamattina mi accingevo ad aprire la piccola trappola con tutte le attenzioni del caso, delicatamente, con la stessa suspance e professionalita' che Indiana Jones  metterebbe nel maneggiare il santo Graal, cosi' ho aperto lo sportello della asciugatrice, che teniamo nel cortiletto a fianco alla lavatrice, apro la lavatrice, apro l'ascugatrice e  mentre spostavo gli indumenti dal punto A al punto B.......SBRANG!SDRIGN!SDUNG! una sinistra poesia futurista mi penetra nelle orecchie. Il vetro del fatiscente oblo' della fatiscente asciugatrice e' caduto stancamente a terra andando in mille pezzi, giuro erano proprio mille! .... Alla fine si e' arreso e ha preferito suicidarsi e finire nel bidone del vetro riciclato, piuttosto che agonizzare;  mirabile gesto, se non fosse che abbiamo la casa piena di mutande calzini camice e magliette appesi ovunque e il nostro piccolo appartamento dublinese, ora sembra un banco di straccivendoli di Portobello market, per giunta ho aumentato la teperatura dei riscaldamenti, cosi' da facilitare l'asciugatura, trasformando il salotto in una sauna tropicale, calda, umida e con una puzza insopportabile di ammorbidente all'orchidea selvaggia...ora esco, menomale che fuori fa freddo, vado a prendere Eduardo in ufficio, oggi esce prima...spero che nel frattempo, la casa non sia colonizzata da liane, iguane e scimmie.

A trovarci una simbologia, una morale a quanto accaduto, potrebbe sembrare una di  quelle storielle, che i preti moderni raccontano ai fedeli durante la messa.

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