giovedì

IL DOLCE ALLA FINE.




Abitualmente, per le cene ''romantiche'' preparavo sempre lo stesso menù: pesce arrosto, riso nero, cozze e gamberetti con marmellata di peperoncino, vino bianco freddo e poi mignon alla crema di limone.
Anche quella sera non mi ero smentito. Ero single da più di due anni e quando capitava mi concedevo relazioni brevi e superficiali. La cena serviva come cerimonia di inizio, una specie di apertura dei giochi che, solitamente, avevano una durata di una notte, al massimo di una settimana. Mi succedeva sempre così. Credevo che in giro ci fosse di meglio, pensavo che ci fossero uomini più intriganti, intelligenti e attraenti. Così tutte le relazioni, appena iniziate, avevano una data di scadenza.
Nel pomeriggio, Edu mi aveva chiamato per farsi dare l'indirizzo esatto, la sua voce era emozionata e per dissimulare faceva battute stupide. Mentre gli davo i miei dati, da come scandiva le lettere, mi ero accorto che nel frattempo mi stava googlando. Non mi andava di farglielo pesare e dal suo tono di voce rassicurato, era chiaro che mi aveva trovato. Io esistevo sul serio e le mie generalità erano autentiche: il tipo era paranoico e la cosa mi divertiva.
Mancava poco al suo arrivo, tavola apparecchiata, musica e luci ok. Puntuale, suonò il campanello, era vestito con cura, ridemmo impacciati, bacio sulle labbra e poi mi porse una bottiglia di bianco e un bouquet di fiori di campo. Iniziammo la serata bevendo vino seduti sul divano, mentre notavo con sorpresa, che il mio cane solitamente schivo, ricercava le sue attenzioni e le sue carezze.
La prima telefonata dalle sue amiche Elisa e Silvia, arrivò dopo trenta minuti e la scena fu più o meno questa. Mentre preparavo i piatti, Eduardo piegato in un angolo della sedia teneva la mano davanti al cellulare e parlava a voce bassa pensando che non lo sentissi. "Per ora tutto ok. Sì, mi sembra normale, sì, l'indirizzo è quello che vi ho dato... sì, se ci sono problemi me ne vado subito e vi chiamo". Un sorriso imbarazzato, dopo aver messo giù, e avevamo ripreso la conversazione.
Evidentemente non era abituato a cenare a casa di uomini rimorchiati la sera prima, poi mettiamoci la differenza di età, lui 26 io 39. E ad un tratto, mi sentivo come l'Orco che cercava di circuire Pollicino.
Durante la cena parlammo di noi, della nostre esperienze sentimentali, di cinema, musica e famiglia, era colto ed ironico e la serata mi sembrava destrutturata e familiare, quel tipo di serate che fai con un amico che conosci da sempre, una serata perfetta se non fosse stata interrotta da altre due telefonate di Elisa e Silvia, che volevano sincerarsi delle condizioni fisiche ed emotive del loro amico. Alla fine anche Edu si arrese, chiedendo alle due apprensive ragazze di non chiamarlo più.
Dentro di me stava nascendo un sentimento, che non era ancora amore, ma un senso di protezione, di gratitudine. Ecco, mentre cenavamo, questo suo modo diretto, coraggioso e un po' imbranato di esporsi, così lontano da certe dinamiche social, mi stava smuovendo qualcosa di atavico, la sua autenticità mi stava stregando... totalmente.
Dopo il limoncello, lo portai in camera da letto, illudendomi che sarebbe stata come le altre volte, ma fu veramente tutto diverso. Verso le due del mattino mi svegliai con un braccio indolenzito, Edu stava dormendo avvinghiato su metà del mio corpo, dormiva profondamente, dormiva sereno ed io invece di svegliarlo e rimandarlo a casa, lo lasciai riposare.
Ancora oggi dopo dieci anni, spesso mi sveglio dolorante perché lui mi usa come cuscino e io sorrido e lo lascio riposare. Innamorarsi, è solo una questione di tentativi e quando un tiro va a segno, questa vittoria, questo premio te lo tieni stretto, è il tuo valore aggiunto, è la conferma dell'esistenza della tua umana spiritualità è la magnifica consapevolezza che anche tu sai amare, è la matura responsabilità dell'essere amati.
Ps: Elisa, la sua amica apprensiva, cinque anni fa è stata la testimone di Edu al nostro civil partnership e, oggi, ha un bellissimo bimbo di tre anni, che ci chiama zii.

6 commenti:

  1. Grazie per aver condiviso quest'esperienza con un post: è la risposta che cercavo in una notte insonne popolata da demoni, draghi e domande martellanti senza risposte. È la risposta che alimenta la fiamma della mia speranza nel coronamento del mio Amore. Grazie di cuore per l'aiuto! :)
    Francesco

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    1. Principe Kamar, non è forse il compito di un principe,sconfiggere draghi e demoni? Penso che darsi delle possibilità dipende solo da noi, non tutti ci realiziamo in coppia, ma per molti di noi è vero il contrario, c'è un uomo che sta aspettando il proprio principe...e quel principe sei tu. ;)
      Ale

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  2. ok super romantico.....però vorrei dire una cosa in favore delle amiche che telefonano e si preoccupano.... se un amico ti dice "vado a cena da un certo ale, conosciuto ieri... ma tranquille ho già deciso, questo me lo sposo" magari prima del colpo di fulmine che ne so, pensi a qualche setta strana ....al traffico di organi ....o no?

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  3. bellissimo il tuo blog, in alcune tue parole rivivo sensazioni che ho provato e provo ancora adesso

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