A Dublino, poco prima di natale, un
barbone è morto di freddo proprio vicino all'ufficio dove lavora
Edu, ogni tanto lo incrociava, qualche giorno gli dava una sigaretta,
qualche altro giorno un soldo spiccio che si trovava in tasca e
l'altro giorno invece leggendo il giornale ha appreso che quell'uomo
molto più vecchio della sua vera età, non aveva resistito alla
temperatura invernale e una notte andando a dormire sotto un ponte e
coprendosi con i cartoni, proprio come vediamo nei film, è andato
in ipotermia ed è morto, spegnendosi piano piano. Tornato in ufficio
Edu, ha iniziato ad inviare email a colleghi e amici, invitando a
donare abiti, coperte e altri generi di necessità per aiutare altri
come lui a superare i prossimi mesi; la risposta è stata
sorprendente ed entusiasmante, nel giro di un paio di giorni
l'ufficio di Edu è stato invaso da scatoloni e sacchi pieni di
quello che aveva richiesto e così un pomeriggio, dopo avere staccato
dal lavoro, insieme al suo amico e collega Mike, hanno caricato la
macchina e sono andati ad una associazione di volontariato, gestita
da uomini e donne senza nessuna connotazione politica e religiosa,
che con amore e senso civico hanno provveduto alla distribuzione di
questi beni, dalla sera stessa.
Conoscendo Edu, questa cosa non mi ha
ne sorpreso e ne stupito, ma ha semplicemente confermato una serie di
motivi del perché lo amo e continuo ad amarlo.
Sempre parlando di amore e di morte, in
questi giorni di feste, ho letto su FB, tra frasi di auguri e le
solite frasi sull'ipocrisia del natale, piccoli pensieri amorevoli,
poche parole lasciate da amici e amici virtuali che
affidavano e condividevano la loro nostalgia e il dolore dei loro
cari scomparsi per sempre proprio li, una testimonianza della propria
debolezza umana e della consapevolezza che proprio nei giorni di
festa, quando ci si riunisce... quella mancanza si acuisce.
La morte degli altri, il dolore,
l'accettazione la nostalgia... è la consapevolezza che un giorno
naturalmente toccherà anche a me, anche io sarò trasformato in un
ricordo amorevole, magari lasciato tra le pagine di FB, o starò
dall'altra parte a ricordare i momenti condivisi di chi avrò perduto
per sempre.... Ecco, tutto questo mi spinge e mi rende un uomo più
fragile, ma anche più coraggioso nel vivere il day by day con
dignità e con più cura del prossimo dove il prossimo, proprio come
mi ha ricordato Edu, può essere il barbone che incrociamo tutti i
giorni mentre andiamo a lavorare.
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