Ritorno in Irlanda li c'è la mia seconda casa, li è dove
vivo con il mio Edu.
Negli ultimi anni abbiamo vissuto divisi, io a Roma e lui a Dublino e l'aereo è stato un po come per certi pendolari il treno. Ed è forse proprio per una forma di rifiuto a quella condizione precaria e instabile, che ho sviluppato una vera e propria paura del volo.
Lo so, statisticamente è il mezzo piu’ sicuro, pero’ è anche vero che se sei in auto e si rompe il motore o ti senti male puoi sempre accostare in una piazzola, mettere le quattro frecce e chiedere aiuto, se sei in aereo precipiti e basta.
Lo so, statisticamente è il mezzo piu’ sicuro, pero’ è anche vero che se sei in auto e si rompe il motore o ti senti male puoi sempre accostare in una piazzola, mettere le quattro frecce e chiedere aiuto, se sei in aereo precipiti e basta.
…E’ questa idea del viaggio come percorso ineluttabile che mi spaventa,
sospeso a svariati mila metri di altezza, tra la terra e l’infinito, sono seduto solo con i miei pensieri e lo stato d’animo rispecchia esattamente la natura mistica e atea del dove mi trovo.
Il segnale si accende e l’hostess dal microfono ci avverte che stiamo
passando in una zona di turbolenza. Mantengo una calma apparente ma l’aereo inizia a tremare e a oscillare, a tremare e a oscillare sempre più forte, poi sobbalza e alcuni passegeri emettono piccole urla, poi perde quota per alcuni secondi, poi riprende e sto male e mi immagino il momento dell’impatto al suolo, l'esplosione, le fiamme e tutto il resto. Osservo i volti disorientati e spaventati dei miei vicini di posto, ho una paura fottuta e non è così che voglio morire, non è invasato dal terrore che me ne voglio
andare, non è in questo modo che voglio scrivere la parola fine.
Ho avuto una vita piena di cose belle e cose brutte, ho amato e amo e sono stato e sono amato, il senso della mia vita non lo determina la durata, ma la pienezza. Ho conosciuto la parola amore in tante sfaccettature, ho vissuto momenti cosi’ intensi che mentre ci ripenso mi salgono le lacrime, depressioni cosi’ profonde da avere avuto voglia di morire sul serio e soprattutto, proprio quando ero lucidamente solo, ho trovato l’atra metà di me che ha unito la terra al mio infinito. Un altro scossone e sento una signora dietro di me piangere come una bambina, mi inabisso nei miei ricordi che prendendo forma mi portano altrove fuori da li... Ora sono nitidi e colorati: Rivedo me e Edu abbronzati e in moto sulle strade di terra battuta a Rodi, poi sul terrazzo di casa in una assolata estate romana, ecco, vedo Edu mentre mi rincorre con la pompa dell’acqua e Pedro abbaia contento, io che lo risveglio con il caffè, Edu che mi tiene la mano stretta stretta mentre vengo ricoverato in ospedale... momenti che nell'urgenza ridiventano preziosi, rimbalzano e mi distraggono, rimbalzano e mi allegeriscono. Credo di non avere più paura di morire e neanche paura di lasciare, perchè se posso lasciare è la conferma che ho avuto e forse più del necessario. Nel ventre di questo aereo barcollante, io resto seduto i miei occhi sono chiusi e ho un sorriso rilassato sulla faccia, le mie mani hanno smesso di sudare. Intorno a me persone che a rallentatore si agitano e gridano, consapevoli che siamo tutti impotenti, consapevoli che stiamo tutti condividendo lo stesso destino; Si ora l'ho capito e’ cosi che voglio morire, è sorridendo e ringraziando la mia vita che voglio cessare di esistere, l'anziano signore di fianco a me stringe il mio braccio cercando conforto e io la lascio fare...addio Edu, addio unico amore mio.
Ho avuto una vita piena di cose belle e cose brutte, ho amato e amo e sono stato e sono amato, il senso della mia vita non lo determina la durata, ma la pienezza. Ho conosciuto la parola amore in tante sfaccettature, ho vissuto momenti cosi’ intensi che mentre ci ripenso mi salgono le lacrime, depressioni cosi’ profonde da avere avuto voglia di morire sul serio e soprattutto, proprio quando ero lucidamente solo, ho trovato l’atra metà di me che ha unito la terra al mio infinito. Un altro scossone e sento una signora dietro di me piangere come una bambina, mi inabisso nei miei ricordi che prendendo forma mi portano altrove fuori da li... Ora sono nitidi e colorati: Rivedo me e Edu abbronzati e in moto sulle strade di terra battuta a Rodi, poi sul terrazzo di casa in una assolata estate romana, ecco, vedo Edu mentre mi rincorre con la pompa dell’acqua e Pedro abbaia contento, io che lo risveglio con il caffè, Edu che mi tiene la mano stretta stretta mentre vengo ricoverato in ospedale... momenti che nell'urgenza ridiventano preziosi, rimbalzano e mi distraggono, rimbalzano e mi allegeriscono. Credo di non avere più paura di morire e neanche paura di lasciare, perchè se posso lasciare è la conferma che ho avuto e forse più del necessario. Nel ventre di questo aereo barcollante, io resto seduto i miei occhi sono chiusi e ho un sorriso rilassato sulla faccia, le mie mani hanno smesso di sudare. Intorno a me persone che a rallentatore si agitano e gridano, consapevoli che siamo tutti impotenti, consapevoli che stiamo tutti condividendo lo stesso destino; Si ora l'ho capito e’ cosi che voglio morire, è sorridendo e ringraziando la mia vita che voglio cessare di esistere, l'anziano signore di fianco a me stringe il mio braccio cercando conforto e io la lascio fare...addio Edu, addio unico amore mio.
La turbolenza è passata, la paura e l'imbarazzo pure, l’atterraggio è stato perfetto.
Ho solo un bagaglio a mano, a passo svelto sorpasso i miei compagni di viaggio ancora frastornati, voglio solo uscire da li.
Le porte scorrevoli si aprono e c'è Edu ad aspettarmi.
Il suo abbraccio preoccupato mi ha riconciliato con la terra, il suo bacio tenero con l'infinito e io, io per questa volta continuo a vivere.
Ho solo un bagaglio a mano, a passo svelto sorpasso i miei compagni di viaggio ancora frastornati, voglio solo uscire da li.
Le porte scorrevoli si aprono e c'è Edu ad aspettarmi.
Il suo abbraccio preoccupato mi ha riconciliato con la terra, il suo bacio tenero con l'infinito e io, io per questa volta continuo a vivere.
che meraviglia! :-)
RispondiEliminaanche io ho provato cose simili. sempre paura di volare, negli ultimi mesi nei quali la mia vita è cambiata completamente in amore, non ho più tanta paura. è come se avessi relativizzato
grazie di aver condiviso i tuoi sentimenti
RispondiEliminaIsabella, grazie a te che mi leggi
EliminaSi, Oscar anche secondo me l'amore Relativizza !!!
RispondiElimina:____)
RispondiEliminaDublino....tra tutte le città che ho visto è l'unica finora che vorrei rivedere...forse viverci...ma mi mnca coraggio e spinta...forse paura di perdere i miei posti e i miei affetti del quotidiano...boh...mi intriga Dublino....la voglio conoscere dippiù...
RispondiEliminaIlconto, Dublino è una città molto carina e più internazionale di quello che uno immagini, se ci vuoi tornare ,ti dico un po di posti giusti dove dormire, mangiare e andare a fare baldoria, e se ci sono anche io magari ci prendiamo anche una birra insieme. :)
EliminaBuon anniversario ;-) e grazie per questo bellissimo post, molto intimo e delicato :-) spero di riuscire a visitare l'Irlanda prima o poi, magari con meno turbolenze :-P
RispondiEliminaGrazie Fabio, Visitare L'Irlanda , ne vale la pena, specialmente il sud... se venite a Dublin, ti do un po di dritte, su cosa fare e dove mangiare e magari ci si vede
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