Non ci sembrava vero, eravamo a Rodi, un'isola che ti ripristina e accentua tutti sensi, il vento caldo ci portava nelle lingue e nelle narici, profumi antichissimi di mare e rosmarino e ci riempiva gli occhi con i suoi colori sacri, blu lapislazzulo, terra dorata e bianco latte delle rocce, rallegrato da una vegetazione smeraldo.
In questa condizione pensi di essere invulnerabile, pensi che il mondo si esprima solo attraverso l'amore, che l'estetica della vita sia tangibile e assoluta...ma sappiamo che non è solo così.
Dopo un bagno marino in una piccola caletta ricamata da pietre e sabbia, ci eravamo rimessi le canottiere sui corpi ancora bagnati e, presi dai morsi di una fame atavica andammo a mangiare al ristorantino a conduzione familiare che era li di fianco, pochi metri e dal sole totale, passammo ad un fresco pergolato di cannucciati e rampicanti, prendemmo un tavolo in un posto ventilato e ordinammo, accanto a noi c'era una giovane famiglia, la loro figlia, una piccola peste di quattro anni, iniziò a fare dei teneri dispetti ad Eduardo, così per trarne l'attenzione e così, come spesso accade cominciammo a parlare con i suoi genitori, lui era un medico afroamericano e sua moglie invece era originaria di là, ma vivevano negli States ed erano in vacanza anche per portare la figlia dai nonni, visto che il papà era malato di cuore e non prendeva aerei, insomma chiacchiere per passare il tempo, e poi lui, David, era divertentissimo nel descrivere il suo incontro con i genitori di Dafne (la moglie), lui così americano e standard completamente disorientato e ammirato dalle dinamiche familiari della moglie. Tra insalate, birre, calamari e gente gradevole e aperta, io e Edu eravamo nel giardino terrestre...ma ecco arrivare gli Orchi, si manifestarono sotto forma di due uomini palestrati, uno con una enorme svastica tatuata sulla spalla, inserita in un contesto di decorazioni celtiche, un altro sul pettorale definito e depilato, aveva tatuato il logo di “Alba dorata”... Ecco, ne avevamo tutti sentito parlare, io su youtube avevo visto anche il filmato dove un loro deputato, ospitato in una trasmissione aveva preso a schiaffi una anziana donna dello schieramento avversario, il loro motto è “fuori gli immigrati, gli ebrei, i negri e naturalmente gli omosessuali” .La loro presenza aveva buttato tutti i presenti nel cattivo umore, il proprietario si fece serissimo e invece di mandare il cameriere arabo a prendere le ordinazioni, ci andò lui; Loro sapevano il potere annichilente che esercitavano su tutti noi, i loro sguardi erano fieri, spavaldi pieni di assolute certezze, sguardi autoreferenziati e narcisisti, davano occhiate che ti dicevano <Che cazzo guardi!?> occhi che tra loro si sostenevano, senza dubbi....solo certezze, erano ben consci che la democrazia, che loro disprezzano tanto, giocava a loro favore, in un mondo ideale loro non esisterebbero, in un mondo ideale i loro genitori avrebbero concepito atri essere umani... non loro.
Solo con la loro arrogante presenza avevano insultato me e Eduardo in quanto gay, David, in quanto nero, sua figlia, la moglie e il cameriere ventenne.
Il malessere di questa breve esperienza rischiava seriamente di compromettere la nostra vacanza appena iniziata, andando via da li mi sentivo frustrato e arrabbiato e anche Eduardo si era stranito, abbiamo cercato di parlarne con razionalità, metabolizzarne gli effetti dando la colpa alla crisi in cui riversa la Grecia, ma niente quelli per me restavano... degli omofobi, razzisti e violenti, con il mito tribale del maschio alfa.
Ci trovavamo a cena in un tipico ristorante a Rodos vecchia, la sala era quasi vuota, stanco e assonnato stavo vedendo il menù, quando ecco arrivare il proprietario, <Sono Costas...Italiani?> Ci osserva, il suo sguardo era dolce e aperto, occhi coraggiosi e umili, poi con semplice empatia umana ci diede il benvenuto < italiani, turchi, greci, cristiani, mussulmani ed ebrei, siamo tutti fratelli, bisogna vivere tutti insieme e bene> .Durante la cena quell'uomo bizzarro, aveva chiaramente capito che stavamo insieme, divertito e positivamente sorpreso, indicando le nostre fedi, ci chiese se eravamo sposati tra di noi, alla nostra replica affermativa, rispose sorridendo in un italiano approssimativo < l'amore è la bellezza del mondo>
...Pagato il conto, prima di uscire, ci regalò una bottiglia di vino... <Così, per festeggiare la vostra vacanza >
"Se incontri un uomo di valore, cerca di rassomigliargli. Se incontri un uomo mediocre, cerca i suoi difetti in te stesso".
Confucio
Penso che ci saranno sempre persone mediocri, l'umanità ne è piena....loro sceglieranno sempre di odiare e discriminare, ma esiste un esercito di persone comuni, aperte e generose, che pur non colpendo per primi, con le loro azioni, le loro parole e... i loro sguardi comprensivi, argineranno costantemente l' orrenda armata delle Tenebre.
Sei stato credibile fino a "ma niente quelli per me restavano degli omofobi, razzisti e violenti, con il mito del maschio alfa."
RispondiEliminaDa lì in poi si capisce benissimo che è tutta una cazzata altamente romanzata o completamente inventata, con il pistolotto alla De Filippi del ristoratore, la bottiglia regalata...
Metello"pistolotto alla De Filippi"...scusami non so cosa è,io non vedo la De Filippi...per quanto riguarda il racconto,è tutto vero, è proprio andata così e se non mi credi, probabilmente è un tuo limite. un saluto e una pacca sulla spalla :)
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