mercoledì

LA PERCEZIONE DEI (non) CAPELLI.


La mia immagine infantile, è stata caratterizzata da una montagna di capelli biondissimi.
Giunto a 13 anni e trovandomi un paio di forbici da sarta sottomano, ebbi la grandiosa idea di rinnovarmi il look, non andò malissimo, ma poi dovetti far aggiustare il tiro al barbiere sotto casa, che mi liberò finalmente da quell'aspetto ormai collaudato e grazie ad una zazzeretta gelatinata, mi ritrovai proiettato in una estetica trendy e aggressiva. Quel gesto fù il mio saluto definitivo a gli anni '70, fu il mio saluto definitivo alla pubertà.
Perchè dico questo? Perché, pur avendo avuto dei capelli con una consistenza e colore oggettivamente belli, non ne sono mai stato particolarmente legato. ho iniziato a perderne un pò, già intorno ai 27 anni, ed oggi sono un uomo che si passa la macchinetta in testa una volta a settimana e non li lascia quasi mai ricrescere per più di mezzo centimetro.
Però, quando parecchi anni fa, un mio ex, accarezzandomi i capelli mi sussurrò “che impressione, hai i capelli fini, fini, come quelli dei vecchietti ” ...e me lo disse come se fosse una cosa divertente, ci rimasi male, immaginandomi su una sedia a rotelle elettrica, con addosso una tuta di ciniglia macchiata e catetere a seguito. Ecco pensare che l'uomo che presumibilmente mi amava, mi associava ad un ottuagenario spennacchiato, mi fece riflettere sulla natura del nostro rapporto, che si concluse da li a poco, non per questa infelice esternazione, ma per una serie di cose,compresa anche questa infelice esternazione.
Passarono gli anni e quello che è oggi mio marito, una sera mentre guardavamo la tv, avvicinò la sua mano sul mio collo, poi risalì accarezzandomi fino alla nuca e con un tono divertito mi disse “ lo sai?..hai i capelli fini, fini, come quelli dei - ( urlai dentro di me) - come quelli dei bambini, capelli dispettosi che mi fanno il solletico sul palmo della mano”.
Quella battuta, gentile e semplice, fu involontariamente riparatrice e mi infuse una piccola dose extra di sicurezza, mi diede la conferma che il rapporto di coppia, è anche un esercizio di grazia e diplomazia, dove la visione che l'altro ha di te, è un rimando alla visione che tu hai di lui e di nuovo e viceversa, e di nuovo....e viceversa.

6 commenti:

  1. Anche mia madre, da piccolo, mi faceva andare sempre con i capelli molto lunghi (anche se negli anni 70 erano di moda). Mi sentivo sempre appellare come "bambina" con conseguente correzione dei miei genitori, anche se, ovviamente, vestivo sempre da maschietto. Ma la gente è strana :)
    All'inizio degli anni 80 mi sono ribellato, pretendendo un taglio decisamente maschile. Poi...dopo una breve parentesi (nei primi anni 90) di "coda di cavallo"...sono passato al "taglio marine" e non l'ho più cambiato, pur avendo una folta capigliatura. Solo adesso inizio a perderli :)

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  2. le code di cavallo anni '90.... indimenticabili eh eh eh

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  3. Anche io, pensando al mio ex e al mio attuale, noto come la visione che chi ti conosce ha di te, ti faccia capire se si tratta di emozioni positive o negative, e mi piace.

    Vi ho conosciuti tramite il bellissimo ed emozionante servizio trasmesso da Le Iene, e vi auguro tutto il bene e la felicità del mondo!

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    1. Cupcakes Rules!!!!
      si e quando ti ama che un culone diventa un soffice cuscino e due tettine dei semifreddi alla fragola eh eh eh.
      Grazie Cup...tanto amore e felicità anche a te...

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  4. Nooooooo vi ho scoperto solo ora, vi avevo visto nel servizio delle iene! Grandiii!!!

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