Ho letto da qualche parte che 7 coppie
su 10 (67%) escono devastate dalla esperienza della ristrutturazione
di casa... Anche per noi, più o meno è stato così.
Il nostro piccolo appartamento romano è
tutto quello che abbiamo, è qui che in un futuro prossimo, vorremmo
tornare definitivamente, vicino alle nostre famiglie, ai nostri
genitori che invecchiano, ai nostri nipoti che crescono, vicino ai
nostri amici.
Avrei dovuto stabilirmi in maniera piuttosto definitiva a Dublino già da settembre, anche per me che sono un
free lance, il lavoro in Italia è diminuito e sempre più spesso
devo accettare compensi ridotti e tutto quello che ne consegue. I
lavori di ristrutturazione, non sono stati un lusso, ma una reale
necessita, abitando all'ultimo piano di una piccola palazzina
costruita quasi 100 anni fa, il solaio andava rifatto; negli ultimi
anni la pioggia gocciolava da alcuni punti del soffitto, ma quando
metti mano a una casa vecchia, devi aspettarti l'effetto “Domino”
così, invece del mese e mezzo previsto i lavori sono durati il
triplo.
Gli ultimi centocinquanta giorni della nostra vita
si sono svolti all'incirca così, io a Roma a seguire i lavori,
dormendo tra la polvere e vivendo con gli operai in casa, che
letteralmente invadono e modificano i tuoi spazi fisici e mentali e
Edu a Dublino con il suo lavoro, lavoro che ci ha permesso questo
passo.
La ristrutturazione è quasi terminata
e iniziamo a tirare le somme di questo lungo periodo, la cosa che di
più ci ha devastato è stato il vederci pochissimo è stato
costruire qualcosa insieme... senza lo stare insieme, discutere di
materiali e scelte stilistiche e organizzative, di rimproveri e di
errori, solo e sempre su Face Time, perchè dovendo risparmiare,
anche il costo di un semplice biglietto aereo su Ryan Air si è
rivelato proibitivo; Vivere una esperienza così totalizzante,
provando e stabilendo faticosamente nuovi codici di condivisione, ha
compromesso e a volte minato la nostra intimità e la nostra
connessione mentale, aumentando le incomprensioni.
Terza Fase
La nostra casa è uno dei frutti del
nostro amore e del nostro rapporto, vederla ora fortificata e
rinnovata, è la conferma che anche noi da questa, definiamola terza
fase, ne stiamo uscendo fortificati e rinnovati.
Edu qualche giorno fa è tornato a
Roma per alcune riunioni di lavoro e quando ci ritrovavamo soli a
casa facevamo l'amore tra gli scatoloni e i barattoli di vernice,
perchè le parole hanno un limite e non possono esprimere totalmente
quella necessita e quella voglia di ricolonizzare e riabitare la
nostra casa e i nostri corpi, che senza troppi giri di parole in
questa fase coincidono.